mercoledì 17 novembre 2010

Gomitolo di lana

Ho letto un blog di una giovane ragazza incinta e mi ha appassionato. Scrive che domani comprerà un gomitolo di lana per realizzare la maglia alla nascitura. Poi racconta della suocera e del rapporto con il suo ragazzo. La mamma si avvicina alla sua giovane pancia, molto pronunciata, e allunga una mano. Sente il battitto della nipotina e scivola via una lacrima. Una volta scrissi un sms di un uomo che guardava negli occhi la sua donna e contemporaneamente toccava il suo grembo. Le sue pupille illuminavano l'immensa galassia e la situazione era piacevole. Ero fuori, in clima natalizio e faceva freddo. Quel momento però mi aveva riscaldato il mio cuore duro. Mi ripromisi che avrei anche io guardato un giorno un donna con quegli occhi. In quel presente c'era lei e la sua dolce risata. In questo momento resta solo il ricordo di parole troppo grosse uscite da una bocca minuscola. Esistono limiti che non si possono scavalcare, ma l'ho fatto. Non esiste nemmeno una volta che delle parole del genere possano avere esiti positivi. Non ci sono poi Principesse, principini e globalizzatori. Adesso non c'è nemmeno più una bacheca da leggere, ma solo un nome da leggere nella rubrica del cellulare. Sarebbe piacevole ricevere un giorno un sms di un uomo che guardava con occhi innamorati la sua donna. Le accarezzava il grembo e pensava alla suocera e alla ragazza intenta nei mesi invernali a fare la maglia. La lezione è dura e non ne ho mai ricevute altre del genere. Qualche volta c'ho rimesso dei soldi, altre la reputazione. Adesso ci rimetto tutto.

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