giovedì 17 febbraio 2011

Grazie Benigni

Si presenta come lo vorrebbe qualsiasi donna. Un mix di cultura e simpatia, su un cavallo bianco e con la bandiera tricolore. Questa volta non chiede alla Principessa di salire ma scende per omaggiarla nel tempio più famoso d'Italia. Lo stesso cavallo bianco che pochi anni fà rappresentava nel capolavoro cinematografico e che aveva sul suo dorso parole come fascista ed ebreo. Un'epoca passata insieme ai tanti argomenti attuali in un mix di semplicità e di storicità che tolgono il respiro. Passa da un argomento all'altro con la stessa emozione che raccoglie in un fazzoletto bianco custodito nella tasca della giacca a due bottoni, quelle da serata di gala. Prima si è cantato e ballato, poi un piccolo assaggio sulla situazione politica e dopo il clou con la cosa più importante della nostra nazione. Molte volte l'ascoltiamo prima di una partita di calcio o subito dopo il giuramento dei militari. Diverse persone non conoscevano il reale significato di quelle parole. Da domani avremo una diversa concezione di quello che eravamo, di quello che siamo e di ciò che saremo. Al mondo non credo che ce ne siano altri di tale bellezza, di tale storicità ed emozione. Se fosse venuta da un professore universitario questa spiegazione l'avremmo ascoltata per dieci minuti. Non ci sarebbero stati collegamenti con la situazione attuale e avrebbe avuto una serietà eclesiastica. Ma decisamente domani non l'avremmo ricordata. E' stato invece chiamato lui, il premio Oscar per eccellenza e questo perchè siamo Italiani. L'esegesi dell'inno d'Italia non poteva che essere fatta da colui che ci rappresenta nel migliore dei modi. Simpatia, cultura, eccentricità, amore, passione e tanti altri aggettivi che ci uniscono fuori dalle mura domestiche. E tutto fortunatamente grazie a quell'insieme di parole e persone diverse che fuori da ogni schema e canone centocinquant'anni fà si unirono per unire.

Grazie Benigni...

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